La Storia

A Scopone cresce tutto” è il leitmotiv che contraddistingue da sempre i terreni della nostra azienda. Suoli fertili, destinati fin dall’antichità a coltivazioni e vigneti di pregio, ubicati a quasi 500 m slm nella porzione sud-est della denominazione. Il nome storico della tenuta richiama le piante di erica scoparia che popolano rigogliose il bosco di pertinenza, testimone di una biodiversità integra e vitale.

Nel XIX secolo la casa padronale è stata prima residenza delle famiglie dei contadini della zona; poi, rifugio per gli sfollati durante la Seconda Guerra Mondiale.

Dal 1996, grazie a Giacomo Tachis, ne sono state comprese le rare potenzialità e in quell’anno è stata avviata l’azienda vitivinicola.

Dal 2021 è la famiglia Minari a seguire l’azienda con dedizione. Cristina Minari, in particolare, si è trasferita qui da Bologna per trasformare Scopone in uno dei massimi riferimenti dell’eccellenza di Montalcino.

Il Team

Cristina Minari ama dire: “la natura è una componente fondamentale del team Scopone”. Infatti potenza, integrità e biodiversità conferiscono a ogni vino suggestioni uniche, poi
perfezionate dal lavoro delle persone, in vigna e in cantina.

Al suo fianco Francesco, che coordina e lavora con tutto il team per la realizzazione di un sogno, assieme ad Eva, Responsabile delle Vendite, una preziosa carica di professionalità ed entusiasmo per la nostra rete commerciale e per la gestione della logistica.

Andrea, Responsabile dei Vigneti, è l’occhio vigile che controlla quotidianamente i vigneti per la migliore gestione annuale, assieme a Drita, Esperta in Vigna, che con le sue mani sapienti vigila costantemente sulla salute delle nostre vigne.

Remo e Gani sono i nostri Esperti di Campo, riferimenti fondamentale nella gestione delle vigne, dell’uliveto, nella cura del verde e nello sviluppo della nostra apicoltura.

Matteo è l’Enologo, faro della nostra azienda nel controllo e nella gestione di tutti i processi di trasformazione dell’uva, dalla raccolta fino all’imbottigliamento.

La generosità della natura e l’opera dell’uomo trovano a Scopone un connubio perfetto,
che riverbera le sue infinite peculiarità in ogni parcella dei terreni, in ogni annata, in ogni bottiglia.

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