VIGNETI
Scopone, nei primi anni Novanta, aveva un piccolo vigneto promiscuo. Dagli 1,5 ettari iniziali siamo arrivati ai 12 ettari attuali, coltivati prevalentemente a Sangiovese con una piccola porzione di Merlot, Cabernet Sauvignon e Syrah. Tutte le vigne sono allevate a cordone speronato bilaterale.
TERRENI
I terreni sono esposti sul versante rivolto al Monte Amiata, in piena fascia collinare con una pendenza dal 6 al 10%: sono ricchi di scheletro, con uno strato attivo che si riduce rispetto alle parti più basse, originate dalla decomposizione di rocce come galestro e alberese. Presentano in media una buona percentuale di argilla con sabbia, sono ricchi di calcare e tendenzialmente magri.
I portainnesti e i cloni di Sangiovese sono stati selezionati in funzione dei diversi tipi di terreno. La densità di impianto è di 5.210/5.680 ceppi per ettaro.
Parcelle
Impiantata a Syrah dal 2009, con sesto d’impianto 220 per 80. Suoli poco profondi a tessitura media ghiaiosa, tendenzialmente non calcarei; presentano roccia calcarea entro 50 cm di profondità afferente alla formazione Pietraforte. Dedicata alla produzione di RIMANI Toscana Rosso IGT.
Detta “Pratino” e coltivata a Cabernet Sauvignon dal 2000, con sesto d’impianto 220 per 80. Arenarie e siltiti quarzoso-feldspatiche e carbonatiche, composto da unità geologica di Pietraforte. Dedicata alla produzione di RIMANI Toscana Rosso IGT.
Storicamente, vigna “Castagneto”. Il suo Cabernet Franc, messo a dimora nel 2000 con sesto d’impianto 220 per 80, rientra nell’uvaggio di RIMANI Toscana Rosso IGT. Arenarie e siltiti quarzoso-feldspatiche e carbonatiche, composto da unità geologica di Pietraforte.
La vigna della “Quercia”, impiantata a Merlot dal 2000, ha un sesto d’impianto di 220 per 80. Arenarie e siltiti quarzoso-feldspatiche e carbonatiche, composto da unità geologica di Pietraforte. Le uve rientrano nel blend di RIMANI Toscana Rosso IGT.
I “Poggiarelli” al momento sono una vigna a riposo, da reimpiantare a Sangiovese. Arenarie e siltiti quarzoso-feldspatiche e carbonatiche, composto da unità geologica di Pietraforte.
Le vigne del “Mandorlo” e del “Massale” fanno parte dello stesso impianto di Sangiovese del 2006, con sesto 240 per 80. Depositi di versante derivati da arenarie e siltiti quarzoso-feldspatiche e carbonatiche. Unità geologica di Pietraforte.
Le uve del “Mandorlo” (parte più alta) sono dedicate al Brunello, quelle del “Massale” confluiscono nel Rosso di Montalcino.
Sangiovese dal 2009, con sesto di impianto 240 per 80 per la “Vigna Nuova Bassa”. Depositi di versante derivati da arenarie e siltiti quarzoso-feldspatiche e carbonatiche. Unità geologica di Pietraforte. La parte alta fornisce uve per il Brunello, la parte bassa per il Rosso di Montalcino.
Sangiovese impiantato nel 2000, con sesto 240 per 80 su arenarie e siltiti quarzoso-feldspatiche e carbonatiche, composto da unità geologica di Pietraforte. Dalla parte centrale arrivano uve per il Brunello, mentre i filari esterni producono per il Rosso di Montalcino.
La piccola vigna della “Cantina” è stata impiantata a Sangiovese nel 2009, con sesto 240 per 80. Depositi di versante derivati da arenarie e siltiti quarzoso-feldspatiche e carbonatiche. Unità geologica di Pietraforte. Tutta la sua produzione confluisce nel nostro Rosso di Montalcino.
La parte più a nord della Vigna “Cabina” è impiantata a Sangiovese con sesto 240 per 80, dal 2000. Fondo di arenarie e siltiti quarzoso-feldspatiche e carbonatiche, composto da unità geologica di Pietraforte. Tutta la sua produzione è utilizzata nel blend di RIMANI Toscana Rosso IGT.
I filari più a sud della “Cabina”, sempre nel 2000 sono stati impiantati invece a Merlot, con sesto 240 per 80. Arenarie e siltiti quarzoso-feldspatiche e carbonatiche, composto da unità geologica di Pietraforte. Le uve sono utilizzate per il Rosso di Montalcino e per RIMANI Toscana Rosso IGT.
Il “Vignone” si estende su suoli profondi a tessitura media ghiaiosa molto calcarei. Presentano roccia calcarea tra 110-150 cm di profondità, afferente alla formazione Pietraforte. La parcella è stata impiantata nel 2000, interamente a Sangiovese, con sesto 240 per 80. Le sue uve costituiscono il corpo principale del nostro Brunello di Montalcino.
Il “Renaione”, come dice il nome stesso, è una vigna su terreno micro-conglomerato scarsamente cementato della Formazione di Pietraforte, che viene localmente denominato “Cicerchina”. Impiantata a Sangiovese nel 2000, con sesto 240 per 80, produce uve per il Rosso di Montalcino.
Un piccolo appezzamento coltivato a Petit Verdot con sesto d’impianto a 250 per 80, su suoli profondi a tessitura media ghiaiosa molto calcarei. Presentano roccia calcarea tra 110-150 cm di profondità (formazione Pietraforte). La produzione è utilizzata nel blend di RIMANI Toscana Rosso IGT.
Il “Piccolo” è una micro-vigna di Merlot del 2000, con impianto 240 per 80, su terreno prevalentemente argilloso (argille e argille siltose grigio azzurre). Le sue uve confluiscono nel RIMANI Toscana Rosso IGT.
Le “Pescinaie”, Sangiovese del 1996 con sesto di impianto 220 per 70, sono la vigna con maggiore densità. Il terreno è composto da argille e argille siltose grigio azzurre, localmente fossilifere. Formazione argille azzurre (FAA). Le uve di questa vigna danno principalmente il MAJA Toscana Rosato IGT, ma parte sono utilizzate per il Rosso di Montalcino ed il Brunello.
La “Vigna Nuova Alta” è coltivata a Sangiovese dal 2009, con sesto di impianto 240 per 80. Depositi di versante derivati da arenarie e siltiti quarzoso-feldspatiche e carbonatiche. Unità geologica di Pietraforte. La parte alta fornisce uve per il Brunello, la parte bassa per il Rosso di Montalcino.
I “12 Filari” producono Sangiovese dal 2000, con sesto d’impianto 240 per 80.
Depositi di versante derivati da arenarie e siltiti quarzoso-feldspatiche e carbonatiche. Unità geologica di Pietraforte. Le sue uve vengono utilizzate nel blend del RIMANI Toscana Rosso IGT.